domenica 18 luglio 2010

Storia della Cartolina 2 - La Prima Cartolina




In un contesto come quello di metà Ottocento, in cui la rivoluzione industriale traghettava le società occidentali verso la modernità, con l'introduzione prima della macchina a vapore e poi dell'elettricità, della chimica e del petrolio. Con la rete ferroviaria che ramificandosi ovunque accorciava le distanze e stravolgeva il sistema di viaggiare e trasportare la posta, la cartolina venne introdotta come strumento di comunicazione veloce ed economico. Il livello di innovazione che portò nel modo di comunicare fu paragonabile a quello dell'attuale E-mail.

La necessità di introdurre uno strumento di questo tipo venne affrontata per la prima volta nel 1865 dal Regno di Prussia sotto la reggenza di Guglielmo I, che stava dando attuazione alla politica di riunificazione tedesca. In quell'anno il governo guidato dal cancelliere Otto von Bismarck stava procedendo ad una profonda riforma dell'organizzazione dello Stato ed uno dei punti della sua azione riformatrice fu la nazionalizzazione del sistema postale federale, all'epoca gestito ancora dalla famiglia Thurn und Taxis.

Nel 1865 si svolse a Karlsruhe, la 5° Conferenza Postale degli Stati della Confederazione Germanica alla quale appartenevano sia la Prussia che l'Austria, che l'anno seguente si sarebbero scontrate nella guerra austro-prussiana. Guerra che nel fronte meridionale, che vide contrapposte Austria e Italia, prese il nome di terza guerra di indipendenza.

Nella conferenza di Karlsruhe il funzionario prussiano Heinrich von Stephan propose l'introduzione dell'Offenes Postblatt. Un cartoncino prestampato dall'amministrazione postale da utilizzare senza la busta per le spedizioni a tariffa postale ridotta. Un'innovazione che nelle intenzioni di von Stephan avrebbe consentito agli utilizzatori di risparmiare sui costi ed avrebbe reso la corrispondenza, soprattutto quella commerciale, più veloce, pratica e immediata.

Ma l'idea di von Stephan non trovò seguito nel governo prussiano che, pur riconoscendo i pregi del nuovo strumento, riteneva inaccettabile il fatto che la corrispondenza potesse viaggiare fuori busta sotto gli occhi degli addetti alla spedizione. Il governo temeva inoltre che l'introduzione di uno strumento a tariffa ridotta avrebbe drasticamente ridotto le entrate fiscali provenienti dalla gestione del sistema postale.

L'idea di von Stephan venne riproposta quattro anni più tardi da Emanuel Herrmann, docente di economia presso l'Università di Vienna e funzionario del Dipartimento del Commercio dell'Impero Austriaco. In un articolo pubblicato il 26 gennaio 1869 Herrmann propose l'introduzione della spedizione a tariffa ridotta per i cartoncini standard senza busta, di dimensione uguale a quella delle lettere ordinarie, contenenti al massimo 20 parole compreso l'indirizzo e la firma.

A differenza del governo prussiano, quello austriaco accolse con entusiasmo l'idea e già nel settembre del 1869 l'amministrazione postale regolamentò l'introduzione del nuovo strumento, che prese il nome di "Correspondenz-Karte" e venne emesso a partire dal 1° ottobre 1869. Si trattava del primo "intero postale", ovvero un cartoncino color avorio in formato 85x122 mm, con un lato (recto) destinato all'indirizzo ed un lato (verso) completamente bianco destinato al messaggio. Sul lato dell'indirizzo erano stampati lo stemma dell'aquila bicipite ed un francobollo da 2 Kreuzer con l'immagine dell'Imperatore. L'affrancatura di una lettera ordinaria rimaneva di 5 Kreuzer.

Nel 1869 l'Impero Austro-Ungarico era governato da Francesco Giuseppe. Un sovrano illuminato che vedeva con favore l'introduzione di elementi di modernità. Due anni prima nel 1867 era stato firmato "il compromesso" che aveva posto fine ai conflitti interni e diviso l'impero in Impero d'Austria e Regno di Ungheria, militarmente e politicamente uniti ma con amministrazioni separate. Il Regno di Ungheria introdusse una propria cartolina postale solo all'inizio del 1870 con stampata la corona di Santo Stefano al posto dell'aquila bicipite e la dicitura in ungherese Levelezési Lap.

Il successo del nuovo prodotto postale fu immediato in tutto l'Impero. La tariffa contenuta e la facilità di utilizzo fecero sì che nel primo mese di emissione fossero vendute quasi un milione e mezzo di cartoline. Il successo fu tale che gli altri paesi occidentali, nei mesi e negli anni seguenti, emisero ognuno la propria tipologia di cartolina postale: il 1° luglio 1870 la Confederazione Germanica, il 1° ottobre 1870 il Regno unito, il 15 gennaio 1873 la Francia, il 12 maggio 1873 gli Stati Uniti ed il 1° gennaio 1874 il Regno d'Italia.

Storia della Cartolina 1 - Le Premesse




Il servizio postale moderno trae le sue origini nell'organizzazione statale e militare dell'antica Roma, dove era in funzione un sistema di staffette per la trasmissione di ordini e informazioni, attraverso la fitta rete di strade che da Roma si irradiavano verso i quattro angoli dell'Impero.

Il servizio, che prendeva il nome di cursus publicus, era riservato ai soli organi dello Stato e dell'esercito. Le staffette facevano tappa negli accampamenti militari o nei luoghi di sosta, che si trovavano lungo le strade ad una distanza di un giorno di viaggio l'uno dall'altro e che venivano utilizzati anche dai mercanti e dai loro corrispondenti.

La caduta dell'Impero Romano fece venir meno il cursus publicus, mentre gran parte della rete viaria tradizionale, non più difesa dall'esercito, venne dirottata attraverso i castelli e i borghi fortificati che divennero i nuovi luoghi di sosta.

La situazione rimase invariata per tutto il Medio Evo e solo con il Rinascimento e la nuova esplosione del commercio in tutta Europa, si rese di nuovo indispensabile la creazione di un sistema di comunicazione più efficiente al servizio delle città, dei mercanti e dei banchieri. Fu questa l'epoca in cui nacquero i primi servizi postali privati.

Emblematico è il caso della famiglia bergamasca dei Tasso che ottennero il monopolio del servizio postale per la Repubblica Veneta, lo Stato della Chiesa e l'Impero Germanico. In particolare in Germania ed in gran parte d'Europa il ramo tedesco dei Von Taxis mantenne per secoli tale monopolio almeno fino alla metà del XIX secolo.

Queste organizzazioni private operavano su concessione dei governi in cambio di una percentuale sui guadagni. Si occupavano di trasportare merci, persone, documenti e valori attraverso la rete stradale che collegava le grandi città. La rete viaria era disseminata ad intervalli regolari di stazioni di posta. Ovvero luoghi di sosta dedicati al cambio dei cavalli, al riposo dei passeggeri ed all'avvicendarsi delle staffette. Nei centri minori e nelle campagne il servizio non arrivava e ci si doveva affidare a qualche viandante o ai mercanti locali che si muovevano di podere in podere e di paese in paese e che, dietro ricompensa, si occupavano di trasportare le lettere alla più vicina città dotata di posta.

Questo sistema privato ebbe lunga vita almeno fino alla Rivoluzione francese e alle riforme di Napoleone Bonaparte. Fu questo il momento in cui il servizio postale divenne un servizio pubblico a disposizione di tutti i cittadino, o almeno di quelli che potevano permetterselo. Lo Stato assunse quasi ovunque il monopolio del trasporto delle lettere e nuovi uffici postali vennero aperti anche nei centri minori.

Tuttavia alla metà dell'Ottocento, in un mondo che di lì a poco avrebbe conosciuto innovazioni di portata epocale, l’unico strumento di comunicazione di massa rimaneva la lettera. Se si voleva inviare un ordine commerciale ad un fornitore o un semplice saluto ad un amico o a un parente, si doveva acquistare un foglio di carta, scriverlo, piegarlo, imbustarlo, sigillarlo con la ceralacca e spedirlo. Le immagini ad inizio articolo raffigurano una lettera commerciale viaggiata nel 1869 da Venezia a Lonigo relativa alla fornitura di svariate "balle di baccalà di Olanda".

Le operazioni necessarie per scrivere e spedire una lettera di questo tipo, che oggi ci appiano banali erano in realtà alla portata di pochi. Gran parte della popolazione era analfabeta e lavorava nelle campagne. Carta, busta e ceralacca avevano un costo notevole. In particolare, la carta era considerata un bene prezioso da utilizzare con molta parsimonia. I costi di spedizione, sebbene fossero divenuti alla portata di molti, rimanevano comunque elevati per la maggior parte delle famiglie.