domenica 18 luglio 2010

Storia della Cartolina 1 - Le Premesse




Il servizio postale moderno trae le sue origini nell'organizzazione statale e militare dell'antica Roma, dove era in funzione un sistema di staffette per la trasmissione di ordini e informazioni, attraverso la fitta rete di strade che da Roma si irradiavano verso i quattro angoli dell'Impero.

Il servizio, che prendeva il nome di cursus publicus, era riservato ai soli organi dello Stato e dell'esercito. Le staffette facevano tappa negli accampamenti militari o nei luoghi di sosta, che si trovavano lungo le strade ad una distanza di un giorno di viaggio l'uno dall'altro e che venivano utilizzati anche dai mercanti e dai loro corrispondenti.

La caduta dell'Impero Romano fece venir meno il cursus publicus, mentre gran parte della rete viaria tradizionale, non più difesa dall'esercito, venne dirottata attraverso i castelli e i borghi fortificati che divennero i nuovi luoghi di sosta.

La situazione rimase invariata per tutto il Medio Evo e solo con il Rinascimento e la nuova esplosione del commercio in tutta Europa, si rese di nuovo indispensabile la creazione di un sistema di comunicazione più efficiente al servizio delle città, dei mercanti e dei banchieri. Fu questa l'epoca in cui nacquero i primi servizi postali privati.

Emblematico è il caso della famiglia bergamasca dei Tasso che ottennero il monopolio del servizio postale per la Repubblica Veneta, lo Stato della Chiesa e l'Impero Germanico. In particolare in Germania ed in gran parte d'Europa il ramo tedesco dei Von Taxis mantenne per secoli tale monopolio almeno fino alla metà del XIX secolo.

Queste organizzazioni private operavano su concessione dei governi in cambio di una percentuale sui guadagni. Si occupavano di trasportare merci, persone, documenti e valori attraverso la rete stradale che collegava le grandi città. La rete viaria era disseminata ad intervalli regolari di stazioni di posta. Ovvero luoghi di sosta dedicati al cambio dei cavalli, al riposo dei passeggeri ed all'avvicendarsi delle staffette. Nei centri minori e nelle campagne il servizio non arrivava e ci si doveva affidare a qualche viandante o ai mercanti locali che si muovevano di podere in podere e di paese in paese e che, dietro ricompensa, si occupavano di trasportare le lettere alla più vicina città dotata di posta.

Questo sistema privato ebbe lunga vita almeno fino alla Rivoluzione francese e alle riforme di Napoleone Bonaparte. Fu questo il momento in cui il servizio postale divenne un servizio pubblico a disposizione di tutti i cittadino, o almeno di quelli che potevano permetterselo. Lo Stato assunse quasi ovunque il monopolio del trasporto delle lettere e nuovi uffici postali vennero aperti anche nei centri minori.

Tuttavia alla metà dell'Ottocento, in un mondo che di lì a poco avrebbe conosciuto innovazioni di portata epocale, l’unico strumento di comunicazione di massa rimaneva la lettera. Se si voleva inviare un ordine commerciale ad un fornitore o un semplice saluto ad un amico o a un parente, si doveva acquistare un foglio di carta, scriverlo, piegarlo, imbustarlo, sigillarlo con la ceralacca e spedirlo. Le immagini ad inizio articolo raffigurano una lettera commerciale viaggiata nel 1869 da Venezia a Lonigo relativa alla fornitura di svariate "balle di baccalà di Olanda".

Le operazioni necessarie per scrivere e spedire una lettera di questo tipo, che oggi ci appiano banali erano in realtà alla portata di pochi. Gran parte della popolazione era analfabeta e lavorava nelle campagne. Carta, busta e ceralacca avevano un costo notevole. In particolare, la carta era considerata un bene prezioso da utilizzare con molta parsimonia. I costi di spedizione, sebbene fossero divenuti alla portata di molti, rimanevano comunque elevati per la maggior parte delle famiglie.

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