giovedì 2 giugno 2011

Storia della Cartolina 5 - Le Stampe



Come si è visto il 1° agosto 1889 il Regno d'Italia autorizza l'affrancatura ridotta di 10 cent. anche per le cartoline illustrate di produzione privata. La prime cartoline ad essere autorizzate dal governo sono quelle della tipografia Danesi di Roma.

Nel provvedimento in questione, adeguandosi a quanto richiesto dall'Unione Postale Universale, si precisa che le cartoline private non dovranno avere peso e misura maggiore di quelle emesse dall'amministrazione postale, non dovranno riportare stemmi di Stato e non potranno essere emesse "con risposta".

Nel provvedimento si prevede inoltre un'affrancatura ancora più vantaggiosa per le stampe pari a soli 2 cent. Come suggerisce il termine, le stampe sono cartoncini del tutto simili alle cartoline contenenti quasi esclusivamente un testo stampato. Su tali cartoncini si poteva scrivere a mano la data, qualche convenevole e la firma, rendendo poco chiaro il confine tra la cartolina illustrata tassata a 10 cent. e la stampa tassata a 2 cent., favorendo così abusi e sanzioni per errata tassazione.

Un esempio classico di invio a tariffa stampe sono i c.d. "avvisi di passagio". Si tratta di cartoncini contenenti l'intestazione dell'azienda ed un testo stampato, con i quali si avvisano i clienti della data in cui sarà di passaggio il loro rappresentante, per effettuare nuovi ordini e riscuotere pagamenti. Su tali cartoncini stampati poteva essere indicata a mano la data, il nome del "viaggiatore", la firma e qualche convenevole.

Gli avvisi di passaggio non hanno nulla a che vedere con le cartoline aziendali a tassazione ordinaria di 10 cent., che iniziano a diffondersi tra le aziende alla fine dell'ottocento, che le utilizzano per la propria corrispondenza commerciale, sia per fini di praticità sia per fini di "prestigio". Nella foto all'inizio di questo post una cartolina dell'azienda Quirino Pulselli di Rapolano datata 1903.

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