lunedì 27 giugno 2011

Panorama di Asciano - 1908



Cartolina viaggiata nel 1908 con regolare affrancatura da 5 cent, ma appartenente alla serie stampata nel 1905 per conto di Tancredi Fabbri con il retro non ancora diviso. Il n. di serie è il 18792.


domenica 26 giugno 2011

Piazza del Grano - 1906



Serie Tancredi Fabbri n. 18789 del 1905 ristampata successivamente al 1906. Pur non essendo viaggiata questa cartolina ha una discreta importanza da un punto di vista della storia postale. Appartiene fuor di dubbio alla serie prodotta nel 1905, ma solo come ristampa successiva, come dimostra il retro suddiviso introdotto in Italia solo nel 1906.

Si tratta probabilmente di una delle primissime cartoline di Asciano contenente questa novità, sperimentata in Inghilterra già nel 1902 e poi adottata dalle amministrazioni postali nel resto del mondo.

sabato 18 giugno 2011

Collegiata - 1905



Cartolina della serie Tancredi Fabbri non viaggiata ma databile al 1905. Il n. di serie è il 18788.


mercoledì 15 giugno 2011

Sobborgo di Prato - 1905



Altra cartolina della serie Tancredi Fabbri stampata nel 1905. Non viaggiata. Il n. di serie è il 18786.

martedì 14 giugno 2011

Corso Vittorio Emanuele - 1905



Altra cartolina postale di Corso Vittorio Emanuele, questa volta fotografato dalla Piazzetta della Pianella in direzione Siena. Pur non essendo viaggiata appartiene alla serie Tancredi Fabbri stampata nel 1905. Il n. di serie è il 18785.


lunedì 13 giugno 2011

Corso Vittorio Emanuele - 1905



Cartolina di Corso G. Matteotti già Corso Vittorio Emanuele. Nuova serie edita a cura del Tancredi Fabbri a partire dal 1905. Non viene indicata la tipografia che si è occupata della stampa. Il n. di serie è il 18783.

La cartolina ha viaggiato fuori distretto nel 1905 successivamente all'entrata in vigore delle nuove tariffe postali. Contiene solo cinque parole di convenevoli ed è stata regolarmente affrancata con 5 cent. La dicitura cartolina postale è stata cancellata senza alcuna necessità, per abitudine alle vecchie tariffe postali.

sabato 11 giugno 2011

Terme di Montalceto - 1904



Ingresso dei Bagni di Montalceto. Stampata dalla tipografia Paggi di Firenze nel 1903 per conto di Tancredi Fabbri. Il n. di serie è il 402. La foto è stata realizzata da A. Spezzotto.

La cartolina ha viaggiato nel 1904 ed è stata regolarmente affrancata a tariffa stampe.

Dalla relazione del Cav. Dr. Ferruccio Bonaiuti di metà anni trenta (R. Lucatti - Asciano 2 - Pag. 106):
"Non mancano a Montalceto tutte le risorse e tutti i comodi della vita per rendere più piacevole la permanenza di giorni dieci, che è quella necessaria per la completa esecuzione della cura".

La particolarità di questa cartolina sono i due carabinieri in divisa ordinaria con sciabola, situati ai lati della foto. Probabilmente si erano offerti di accompagnare il fotografo a visitare lo stabilimento termale, che doveva essere un vero e proprio vanto per gli ascianesi dell'epoca.

venerdì 10 giugno 2011

Terme di Montalceto - 1903



Viale e stabilimento dei Bagni di Montalceto. Stampata a cura della tipografia O. Paggi di Firenze, sempre per conto di Tancredi Fabbri nel 1903. La foto appartiene ad A. Spezzotto. Il n. di serie è il 403.

Anche questa ha viaggiata nel 1903 ed è stata regolarmente affrancata con 2 cent a tariffa stampe. Essendo la cartolina indirizzata in Svizzera l'affrancatura era valida fino al confine. Quindi qui era applicata un seconda affrancatura, nella parte centrale in alto, che purtroppo è stata successivamente rimossa.

giovedì 9 giugno 2011

Panorama - 1903



Panorama di Asciano ripreso dal Castellare. Questa serie è stampata a cura della tipografia O. Paggi di Firenze e riporta anche la data di stampa, ovvero il 1903. La fotografia viene attribuita ad Ugo Bufalini ed è la medesima usata per la cartolina n.65 della Ciro Valenti viaggiata nel 1900. Il n. di serie è il 398. L'editore è Tancredi Fabbri di Asciano.

La cartolina contiene convenevoli e firma ed è stata regolarmente affrancata con 2 cent a tariffa stampe. La dicitura cartolina postale è stata cancellata.

martedì 7 giugno 2011

Piazza del Grano - 1902



Cartolina raffigurante la Piazza del Grano stampata a cura della Tipografia Umbra di Perugia per conto di Tancredi Fabbri editore. Il n. di serie è il 918. Affrancatura regolare da 2 cent. a tariffa stampe.

Camparboli - 1902 ca.



La cartolina raffigura il sobborgo di Camparboli esterno alla Porta dei Bianchi. Pur non essendo viaggiata può essere facilmente datata intorno al 1902, essendo parte del medesimo lotto a cui appartiene la cartolina n. 918 viaggiata appunto nel 1902.

lunedì 6 giugno 2011

Piazza del Grano - 1906



Questa ennesima cartolina di Piazza del Grano contiene due elementi di curiosità che meritano di essere citati.

Pur essendo stata stampata anch'essa dalla Tipografia Umbra non appartiene al lotto stampato intorno al 1902 che aveva Tancredi Fabbri come committente. Ma si tratta piuttosto di un lotto precedente, che utilizza le stesse immagini utilizzate qualche anno prima dalla Tip. Ciro valenti di Pisa e successivamente utilizzate sempre dalla Tipografia Umbra per conto di Tancredi Fabbri.

Il 703 come n. di serie la pone in un epoca anteriore alla cartolina n. 918 viaggiata nel 1902. La dicitura Tancredi Fabbri editore, sul retro in basso a sinistra non è ancora comparsa in questo lotto. Si può sicuramente affermare che questa cartolina, che ha viaggiato solo nel 1906, sia stata prodotta prima del 1902.

L'altra curiosità riguarda l'affrancatura. A partire dal 1° settembre 1905 erano infatti entrate in vigore le nuove tariffe postali, che erano state ridotte due soltanto: 10 cent. per le cartoline fuori distretto, 5 cent. per quelle dentro al distretto e per quelle fuori distretto contenenti solo convenevoli, ovvero data firma e al massimo cinque parole.

La cartolina in oggetto, inviata fuori distretto, contiene appunto solo la firma e cinque parole ed è stata regolarmente affrancata con 5 cent. Le nuove tariffe non consentivano più l'invio come stampe e quindi non era più necessario cancellare la dicitura Cartolina Postale Italiana.

domenica 5 giugno 2011

Porta dei Bianchi - 1903



Questa serie è stata pubblicata dalla Tipografia Umbra di Perugia a partire dal 1902. Il committente editore, per la prima volta indicato sul retro in basso a sinistra, è Tancredi Fabbri. Trattandosi in molti casi dei medesimi scatti della serie Ciro Menotti di qualche anno prima, è ipotizzabile che anche la serie Ciro Menotti fosse stata commissionata dal Tancredi Fabbri, utilizzando foto da lui prodotte.

Il n. di serie di questa cartolina è il 917. Essa contiene solo pochi convenevoli oltre alla firma e come le altre è stata affrancata a tariffa stampe, con un valore di 2 cent.

sabato 4 giugno 2011

La Collegiata - 1902



Altra cartolina di inizio secolo ed altra serie. Questa volta la stampa è stata curata dalla tipografia U. Bufalini che si è occupata anche della fotografia. Purtroppo la cartolina non è viaggiata e non è possibile attribuirgli una data certa. Ci si deve fidare della data che è stata vergata a matita sopra la foto che riporta il 29 novembre 1902.

E' probabile che il lavoro non sia stato commissionato da una determinata bottega di Asciano, ma si sia trattato piuttosto di un'azienda che vi aveva inviato il proprio fotografo per realizzare cartoline da rivendere a più botteghe. Si consideri che gli apparecchi fotografici portatili erano stati introdotti solo nel 1880, mentre le pellicole in rullo erano state introdotte nel 1888.


venerdì 3 giugno 2011

Piazza del Grano - 1901



Altra cartolina stampata dalla tipografia Valenti di Pisa. Il n. di serie è il 152 quindi non può appartenere al medesimo lotto delle precedenti. E' probabile che il Tancredi Fabbri, visto il buon successo commerciale riscosso da quelle stampate nel 1900, abbia deciso l'anno seguente di ordinare la stampa di ulteriori cartoline con nuove immagini.

Questa cartolina contiene un messaggio che va al di là dei convenevoli e quindi per inviarla è stata necessaria un'affrancatura ordinaria a 10 cent. Motivo per cui a differenza delle altre la dicitura Cartolina Postale non è stata cancellata con un tratto di matita.

Il messaggio ci offre un piacevole spaccato della vita di quegli anni e ci testimonia come la cartolina fotografica fosse divenuta, all'inizio del nuovo secolo, uno strumento di comunicazione quasi di massa ed una vera e propria mania. Molte persone, sopratutto borghesi che abitavano nei centri urbani, iniziarono a collezionare cartoline ed a scambiarsi indirizzi di propri conoscenti, per allargare la cerchia dei propri corrispondenti e conoscere in questo modo altri luoghi più o meno lontani. Un modo nuovo di viaggiare stando comodamente seduti in salotto.

Corso Vittorio Emanuele - 1900



Altra cartolina della serie Ciro Valenti con il n. di serie 67 immediatamente consecutivo alle altre due dei post precedenti. Segno evidente che appartengono tutte al medesimo lotto.


Porta de' Bianchi - 1901



Altra cartolina stampata dalla tipografia Ciro Valenti di Pisa. Riporta il n. 66 come numero di serie. Questo significa che è stata stampata almeno nel 1900 nel medesimo lotto della cartolina descritta al post precedente.

Da notare il fatto che il messaggio si limita alla semplice data e firma e che la dicitura cartolina postale sia stata cancellata con un tratto di matita. Questo espediente permetteva di inviare la cartolina come "stampa" usufruendo di una tariffa agevolata di 2 cent. invece dei 10 cent. ordinari.

Panorama di Asciano - 1900



Le prime cartoline spedite da Asciano di cui io abbia notizia sono quelle edite a cura della tipografia Valenti di Pisa. Questa tipografia, che dovrebbe essere tuttora in attività, fu sicuramente tra le prime a dedicarsi alla stampa di cartoline dei centri minori di gran parte della Toscana.

La cartolina in oggetto, raffigurante un panorama di Asciano ripreso dal Castellare, riporta in basso a sinistra il n. di serie 65. Una numerazione che segue l'ordine di stampa della tipografia senza tenere conto del cliente che ha commissionato il lavoro o della località raffigurata. In questi anni ho avuto modo di visionare una cartolina di Porto S. Stefano edita sempre dalla Tipografia Valenti che riporta il n. di serie 215.

Mentre l'autore della foto è Ugo Bufalini, come si ricava da una cartolina della successiva serie Paggi - Firenze, ci sono buoni motivi di ritenere che il committente e sia il Tancredi Fabbri di Asciano, all'epoca proprietario del c.d. "bottegone". Una tipica bottega di fine ottocento che trattava articoli di ogni genere, situata a metà di Corso Vittorio Emanuele (attuale Corso Giacomo Matteotti).

giovedì 2 giugno 2011

Storia della Cartolina 9 - Il Divided Back


Il divided back è l'ulteriore novità che si afferma nella stampa delle cartoline con l'inizio del novecento. Una novità finalizzata a razionalizzare la struttura della cartolina, che rimarrà poi invariata fino ai giorni nostri.

Per tutto l'ottocento il retro della cartolina è riservato solo all'indirizzo e all'affrancatura. Il fronte è completamente bianco o contiene l'illustrazione. Il progressivo diffondersi di cartoline illustrate rende problematico trovare lo spazio per il testo del messaggio, che in genere viene apposto negli spazi bianchi intorno all'illustrazione.

Storia della Cartolina 8 - Le Cartoline Fotografiche


La fine dell'ottocento, che si conclude con l'Esposizione Internazionale di Cartoline Postali Illustrate del 1899 a Venezia e l'inizio del novecento, portano con sé la novità più importante per la definitiva consacrazione della cartolina come strumento di comunicazione di massa: la stampa fotografica.

Storia della Cartolina 7 - Le Cartoline a Colori


Negli anni novanta dell'ottocento, il successo raccolto in tutto il mondo da questo strumento di comunicazione veloce ed economico e lo sviluppo di nuove tecniche tipografiche fa letteralmente esplodere la produzione di cartoline illustrate.

Storia della Cartolina 6 - Le Cartoline Celebrative


Nel Regno d'Italia la prima cartolina celebrativa venne emessa nel 1895 per commemorare il 25° anniversario della liberazione di Roma e ne seguirono altre già a partire dall'anno successivo, in cui si celebrarono le nozze del principe Vittorio Emanuele III.

Storia della Cartolina 5 - Le Stampe



Come si è visto il 1° agosto 1889 il Regno d'Italia autorizza l'affrancatura ridotta di 10 cent. anche per le cartoline illustrate di produzione privata. La prime cartoline ad essere autorizzate dal governo sono quelle della tipografia Danesi di Roma.

Storia della Cartolina 4 - Le Cartoline Illustrate




Le prime cartoline postali emesse dagli stati non contenevano particolari elementi grafici se non semplici stemmi e cornici ed ovunque il lato destinato al corpo del messaggio era lasciato completamente libero da decorazioni.

Sebbene non vi sia la certezza il 1870 è ritenuto dalla gran parte l'anno in cui iniziarono a circolare le prime cartoline illustrate di produzione privata. Si trattava di cartoncini decorati affrancati come lettere in qualche modo tollerati dalle amministrazioni postali.

Il primato è tutt'oggi conteso tra Germania e Francia. In Germania si ritiene che August Schwarz, libraio di corte nella Confederazione Germanica, abbia spedito il 16 luglio 1870 da Oldenburg ai suoi suoceri a Magdeburg la stereotipia di un artigliere stampata sul lato bianco (verso) di una cartolina postale.

Secondo l'opinione più accreditata in Francia, invece, l'inventore della cartolina illustrata sarebbe un cartolaio e libraio di nome Léon Besnardeau, residente a Sillé-le-Guillaume. Nel novembre del 1870, durante la guerra franco-prussiana, 40.000 soldati della 1° armata di Bretagna si accamparono in questa località, richiedendo una gran quantità di carta da lettere. Una volta esauriti i quaderni dai quali i fogli di carta venivano staccati e venduti uno ad uno, l’ingegnoso cartolaio ne ritagliò le copertine in rettangoli di 6 cm per 9 cm facendovi stampare immagini a soggetto militare (fucili, tamburi, cannoni), accompagnate da scritte di carattere patriottico.

Le prime cartoline illustrate di proprietà privata, invece, vennero ufficialmente autorizzate in Germania nel 1872 ed in Francia nel 1875. In entrambi i casi si trattava di litografie. La litografia era una tecnica di stampa meccanica delle immagini inventata nel 1796 ed utilizzata per tutto l'Ottocento. Per la stampa litografica si usava una pietra molto ben levigata sulla quale si effettuava con una matita grassa il disegno che si voleva riprodurre. La pietra, una volta disegnata veniva inumidita con dell'acqua e quindi inchiostrata. L'inchiostro a base oleosa veniva respinto dalla nuda pietra umida e trattenuto nelle parti "grasse" disegnate. Una volta inserito il foglio di carta nel torchio, questo riceveva l’inchiostro che si era depositato sulle parti disegnate.

In Italia le prime cartoline illustrate di cui si ha notizia furono stampate a Roma dalla Tipografia Danesi nel 1882. Queste riproducevano al verso alcune vedute della città disegnate dal pittore Baldassarre Surdi e per circolare sul territorio nazionale necessitavano di un'affrancatura ordinaria come semplici lettere.

Solo a metà 1889 la Tipografia Danesi venne autorizzata a produrre vere e proprie cartoline illustrate ufficiali, che iniziarono a circolare il 1° agosto 1889 a tariffa di 5 cent per la città e 10 cent per l'Italia e l'estero. Queste avevano il retro completamente bianco per consentire di scrivere il messaggio, mentre sul fronte erano illustrati monumenti e panorami di varie città italiane, oltre ad uno spazio lasciato libero per l'indirizzo. Sempre sul fronte riportavano la dicitura "cartolina autorizzata dal governo". Tra i collezionisti contemporanei rappresentano pezzi molto pregiati e particolarmente costosi. Nell'immagine sopra una Danesi - Autorizzata dal Governo viaggiata nel primo anno di emissione. Purtroppo il francobollo è stato asportato diminuendone il valore.

Storia della Cartolina 3 - La Cartolina Postale


Il Regno d’Italia introdusse la cartolina per corrispondenza nei suoi primi anni di vita con il R.D n. 1442 del 23 giugno 1873. Il decreto prevedeva l’emissione di cartoline postali a partire dal 1° gennaio 1874 con quasi quattro anni di ritardo rispetto all'Austria-Ungheria.

La cartolina italiana era un cartoncino in formato ridotto con impressa l’immagine di Re Vittorio Emanuele II° ed il valore postale di dieci centesimi. Il colore rosso dell’inchiostro non assomigliava volutamente a nessuno dei francobolli in circolazione, per evitare ritagli da incollare sulle buste.

Anche in Italia il successo del nuovo strumento fu pressoché immediato, sebbene in questo primo periodo l’uso commerciale prevalse sicuramente su quello privato. Un aspetto curioso riguardava le tariffe postali allora vigenti, che divennero uniche su tutto il territorio del Regno per le cartoline, ma rimasero frazionate per distretti per le lettere ordinarie. Questa differenziazione venne corretta solo 15 anni più tardi. Nel periodo intermedio la cartolina rimase molto conveniente fuori distretto, ma allo stesso tempo più costosa all’interno dello stesso distretto, dove una normale lettera poteva essere affrancata con 5 centesimi.

Il "genio italico" consentì ad alcune aziende di fabbricarsi proprie cartoline intestate, usando cartoncini simili alle cartoline postali affrancati con la stessa tariffa ridotta. Esistono numerose circolari dell’amministrazione postale in cui si stigmatizzava tale comportamento e si ribadiva che le uniche cartoline a godere della tariffa ridotta erano quelle ufficiali emesse dallo Stato, la cui circolazione era limitata al territorio del Regno. Quelle di fattura privata, così come quelle provenienti dall’estero dovevano essere trattate come normali lettere e tassate di conseguenza.

Nell'immagine ad inizio post è raffigurata una cartolina postale viaggiata nel primo anno di emissione, con un ordinativo di cavoletti di Bruxelles di varia dimensione e qualità, a dimostrazione di come le aziende avessero immediatamente iniziato ad usare il nuovo strumento postale economico e veloce.